Nothing but us, James x Wade

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Astaroth Arslan
view post Posted on 24/3/2012, 01:55




Continua da Keep breathing

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Ed eccolo che iniziava con la ramanzina. Lo sapevo che non si sarebbe trattenuto a lungo dal riprendermi per la mia recente condotta. "Ok... sì... ho esagerato un po' e ho fatto preoccupare Kim, ma ultimamente sto riducendo il tiro" beh in fin dei conti era già da un po' che non bevevo tanto da perdere i sensi, era un passo avanti dopotutto! Il discorso venne presto dirottato sui piani terroristici dell'organizzazione criminale di cui ormai anche Wade faceva parte. Parlare con Florence sarebbe stata dura... se c'era una persona con cui finivo immancabilmente per scontrarmi era proprio lei! Con Hinako evitavo proprio il dialogo, nè io nè Alex la vedevamo proprio di buon occhio, ma fra i due quello più conciliante ero sempre stato io anche se con lei cercavo di parlarci il meno possibile. Trassi un profondo respiro passandomi le mani in mezzo agli occhi. "Vedrò che riesco ad inventarmi, già lo so che passerò ore a litigare con quella maledetta testa dura altezzosa e dalla figa stretta... scopasse di più sarebbe più facile parlarle!" e sono sicuro che quello fosse il pensiero di molti anche nei miei confronti. Lo sguardo mi cadde inevitabilmente su Wade... forse... un bacio solo... Non resistetti più e congiunsi le mie labbra alle sue per qualche secondo, staccandomi subito dopo bofonchiando della mia maledetta incapacità di mantenere il controllo con lui. Peccato che fra noi due non fossi neppure il solo a non essere in grado di trattenersi... Wade si riappropriò immediatamente della mia bocca e io lo lasciai fare, assecondando subito quel suo nuovo colpo di testa. Tanto ormai! Bacio più, bacio meno! Tutta quell'intesa, ormai pensata perduta, fra noi mi aveva però fatto desiderare di più... anche se mi sarei semplicemente accontentato di dormire assieme a lui, senza fare altro. Annuii immaginando che se ne sarebbe scappato via nel cuore della notte per evitare lavate di capo. "Non credere che ti aspetti qualcosa di eccezionale stanotte. Dormiremo e basta e stavolta non trasgredirò alle regole." lo avvisai con un sorriso, prima di rendermi conto che quella nostra incursione nel mondo reale avrebbe potuto costarci parecchio. Mi rialzai subito dal divanetto, cercando il modo migliore di tenerlo nascosto dagli sguardi dei curiosi. Wade però sembrava avere un'idea migliore di quella da me proposta. Mi salì in braccio, nascondendo subito il volto nell'incavo del mio collo... cominciando a baciarlo lentamente subito dopo avermi detto di potermi muovere. Lo tenni saldamente a me ringhiando sommessamente. "Hey! Vedi di non approfittartene adesso! Non mi convincerai a sbatterti contro al muro appena torniamo a casa" lo ammonii con tono severo. Purtroppo se avesse continuato non ero sicuro sarei riuscito a tenere le mani basse... la voglia di lui era tanta, ma non potevo permettermi mosse false quando la sua vita era legata strettamente ai capricci di un uomo crudele che non sopportava affatto chi osava ribellarsi al suo potere. Wade avrebbe rischiato caro se fosse stato scoperto, per questo mi sbrigai a tornare a casa, definendomi salvo soltanto quando aprii di nuovo la porta della nostra villa contro la quale mi appoggiai una volta dentro. "Ok, ho avuto un'idea stupida, ma non ricapiterà. Ora puoi scendere, grazie!" dissi bruscamente facendolo scendere dalle mie braccia.

Edited by Astaroth Arslan - 24/3/2012, 22:43
 
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view post Posted on 24/3/2012, 21:05




James era quello che amavo definire una testa dura e dai principi morali fin troppo predisposti, non poteva lasciarsi semplicemente andare? E che cavolo! Era chiaro che entrambi avremmo preferito fare altro invece che dormire, lui soprattutto, ed invece continuava a ripetermi che non avremmo fatto sesso! Ma come cavolo si faceva ad avere la testa così dura?!?
"io prego che tu stia scherzando!" No, non lo stava facendo, aveva il viso serissimo ed ormai avevo imparato a riconoscere quello sguardo negli occhi chiari di quel maledettissimo parlamentare fin troppo ligio al dovere... ed ora mi stava davvero dicendo che non potevo nemmeno baciarlo per colpa della varicella?!? "no, non l'ho avuta e potrasti attaccarmela." Ci frequentavamo da una settimana, forse era l'unico che vedevo da così tanto tempo, di solito duravano si e no due giorni. "Allora che cavolo ci fai qua?" Non capivo, proprio non capivo! "Sono venuto a vedere come stavi, ti sembra così strano?"
Quella volta era riuscito a zittirmi con la sua logica ferrea, sembrava così preuccupato in quel nuovo ricordo, mi chiesi per un attimo come potessi essermi sentirmi io in quell'istante. Non avevo avuto molte persone che si preuccupavano per me, lui era forse il primo dei miei amanti.
"Perchè?"
Misi su un broncio che poteva fare concorrenza a quello di un bambino di tre anni.
"Cosa ci sarebbe di male a concederti un pò di sano rotolamento su un materasso? Non capisco proprio, io ci sto, voglio te, qual'è il problema adesso? è una settimana che non faccio sesso, ok, un pò poco in confronto al tuo anno però vuol dire che da quando ho iniziato a ricordarti non voglio nessun altra persona!"
E con questa facevo la figura dell'arrapato cronico, però volevo davvero avere di più da lui, era come se ogni fibra del mio essere lo cercasse. Poi sospirai scuotendo appena la testa, probabilmente aveva ragione lui, era meglio evitarsi altri contatti e poi... ora era il momento di pranzare, niente di meglio che quello per schiarirsi le idee.
"Mangiamo?"
molte volte mi avevano detto che ero un maiale quando si trattava di cibo ma non ci poteva proprio rinunciare al cibo.
"Ci sono gli animaletti di pollo, vero?"
chiesi aprendo il frigo dopo essere zampettato in cucina, prendendo la padella. Come mi sapessi muovere così bene in quel posto era ancora un mistero per me ma sapevo esattamente dove trovare ogni cosa, perfino l'olio per friggere.
"Hai fame? Io un mucchio, ma io ho sempre fame e quindi non conta, sembra che al posto dello stomaco io abbia un buco nero, ma non è proprio colpa mia, no? Insomma, tutti possono avere un punto debole ed il mio è lo stomaco!"
Parlare mi rilassava, mi aveva sempre rilassato, non avrei mai saputo dire il perchè ma esprimere a parole ogni mio pensiero mi rendeva felice e tranquillo.
 
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Astaroth Arslan
view post Posted on 24/3/2012, 23:32




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Parlare con lui in quel momento era meno edificante di sbattere la testa contro un muro! Cosa c'era di difficile da capire nel "mi avrai soltanto quando sarò sicuro che ti sarà tornata del tutto la memoria"? E dire che non mi sembrava un concetto complesso! Certo, quell'astinenza forzata ora che ce l'avevo davanti a me era una condanna auto imposta, ma avevo paura che, accontentando entrambi, quei strani comportamenti a cui aveva già fatto cenno potessero diventare più evidenti e quindi causargli dei problemi. Inoltre, se avessi fatto di nuovo l'amore con lui e questo l'avesse effettivamente portato sulla lista nera di Ignat questa volta non mi sarei ripreso affatto. C'era qualcosa di magico in Wade quando gemeva sotto di me... qualcosa che mi faceva capire che era esattamente dove volesse essere e che mi faceva sentire completo come non mai. Era più di un anno che non provavo quella sensazione e questa volta avrei potuto morirne se mi fosse stata definitavamente tolta per sempre. Sbuffai scuotendo la testa. Mi stava irritando e neppure se ne accorgeva! Noo! Lui preferiva insistere su un punto che avevo ormai classificato come capitolo chiuso. "Wade! Dannazione! Ti ho detto di no, non sarebbe sano... sarebbe malato! Se già Alef comincia a notare dei cambiamenti in te, cosa pensi succederebbe se mi concedessi a te adesso che sei ancora instabile? Finchè non sarò sicuro che ti puoi controllare non faremo niente! Non ti accorgi che sto diventando più paranoico del solito!? Che pur di evitare che tu possa essere riconosciuto preferisco chiudermi in casa nostra, piena di foto e ricordi di noi due insieme che mi rinfacciano un passato che adesso mi sembra lontano anni luce? E cosa pensi che mi verrebbe voglia di fare stando qui... quando so che sopra la mia testa c'è un letto che desidera soltanto essere usato ancora?! Eppure no! Pur di saperti al sicuro dalle reazioni che i ricordi stessi che prego di tornino potrebbero causarti, mi infliggo da solo questa tortura! Perchè è una tortura, saperti disponibile e pronto a ricordare la nostra vita insieme e non poterti avere come vorrei, quindi ora smettila!" il mio tono era serio, vagamente esasperato, ma volevo essere ascoltato e capito davvero almeno questa volta. Lasciai che corresse in cucina, seguendolo ad un passo normale, appoggiandomi poi allo stipite del divisorio fra salotto e sala da pranzo, dov'era inoltre collocato il piano cottura. "Sì, il frigorifero è pieno di qualsiasi cosa ti piaccia, quindi puoi andare a colpo sicuro" ammisi guardandolo. Era bello rivederlo alle prese coi fornelli, senza contare che sembrava perfettamente a suo agio in quel luogo... chissà se si accorgeva di non dare affatto l'impressione che quella fosse la prima volta lì... almeno per lui.
Wade stava parlando di cibo mentre cucinava, affermando che per lui era quasi terapeutico mangiare e che non capiva come potessero esistere pazzi in grado di rinunciarvi oppure di eliminare certi prodotti, ad esempio la carne, dalla loro alimentazione. Era un mesetto ormai che convivevamo, ma, per tutta una serie di circostanze, quella era una delle prime volte che ci ritrovavamo a mangiare insieme... e la prima in assoluto in cui era lui a cucinare. Era bello vederlo tanto indaffarato in cucina, tanto entusiasta...
Lo raggiunsi e lo abbracciai da dietro, strusciando il naso sul suo collo. "Mi piace vederti cucinare, dissi... Mi sta venendo fame"
Lui aveva riso voltandosi per tirarmi una mestolata sul naso. "Non osare allungare le mani, James! Non è ancora pronto, ma ci manca poco"
Avevo sorriso ancora leccando le sue labbra. "Quello che voglio mangiare io è già pronto..." sentenziai affogando sulle sue labbra, stringendolo a me, incurante delle sue proteste e del cibo che si sarebbe bruciato se non l'avessi fatto tornare ai fornelli... un momento! Quel ricordo era fin troppo vivido! Sentivo decisamente la consistenza di un paio di labbra calde contro le mie... senza contare che ricordavo che Wade si fosse dibattuto di più per tornare alla propria occupazione... mi staccai di nuovo da lui sorpreso ed irritato con me stesso. Fanculo! C'ero cascato un'altra volta. "Credo sia meglio aspettarti sul divano. Vederti cucinare non mi fa bene... i ricordi si confondono alla realtà..." borbottai forse un po' troppo duramente. Cazzo! Mi sarei seriamente cavato gli occhi! C'ero ricaduto per ben due volte nella stessa giornata... ma che diavolo! Ero posseduto o cosa... acqua! Mi serviva dell'acqua fredda! "Ci ho ripensato, mi faccio una doccia veloce. Torno subito" dissi secco andandomene a passo spedito in bagno. Mi spogliai e rapidamente e presto mi ritrovai sotto il getto gelido e rinfrescante della mia cabina doccia. Speravo che oltre ad acquietare un po' quell'insolita calura estiva, quel bagno nel ghiaccio freddasse anche i miei bollenti spiriti. Merda! Possibile che bastasse guardarlo per non riuscire più a mantenere il controllo di me? Sospirai... inutile anche darsi una risposta, era fin troppo ovvia!
 
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view post Posted on 25/3/2012, 00:33




Oddio! Non capivo come facesse a non capire quanto fosse stupida questa sua testardaggine faceva semplicemente del male ad entrambi!, eppure continuava ad incazzarsi con me solo perchè volevo evitarlo a tutti e due!
Gli feci il verso prima di infilarmi in cucina, rimasi quasi sconvolto da me stesso mentre sistemavo il tutto per poi iniziare a preparare da mangiare, sapevo gia come muovermi, conoscevo dove trovare le cose e tutto il resto... eppure effettivamente era la prima volta che ci entravo lì dentro, almeno in quelle condizioni.
Misi su l'olio, posando poi gli animaletti sulla padella calda, annusando l'odore del pollo che cuoceva... Dio lo amavo! Amavo quell'odore e quella sensazione, di casa, di essere al posto giusto, di benessere.
Sussultai però quando percepii le braccia di James cingermi i fianchi.
"James?"
Domandai perplesso, osservandolo, ma prima che potessi dire qualsiasi altra cosa mi ritrovai la bocca impegnata dalla sua, mi stava baciando con fame ed io stavo ricambiando, insomma... non mi sarei mai tirato indietro.
Peccato che come al solito lui mise in funzione il cervello fin troppo presto, lo fissai come se fosse impazzito prima di spegnere il fuoco e salire chiudendomi la porta del bagno alle spalle per poi aprire quella della cabina doccia, spingendolo contro al muro ed osservandolo negli occhi.
"Adesso mi sono stancato! Io capisco tutte le tue titubanze, la tua paura di mettermi in perciolo e tutte le stronzate e compagnia bella ma qui l'unico che le ha sei tu! Alef mi conosce bene quanto te e non mi tradirebbe, non in questo caso! Che cos'è che ti spaventa tanto? Io sono qui, sono disponibile, non mi ricordo ancora del tutto ma è chiaro che anche io voglia te! Non succederà nulla, non mi succederà assolutamente nulla, smettila di farti tanti scrupoli morali, non c'è ne bisogno!"
Glielo avevo praticamente urlato addosso ed adesso avevo freddo, veramente tanto freddo! Colpa dell'acqua gelida che mi stava inzuppando i vestiti.
"E adesso io vado a mangiare e a vestirmi! Tu resta pure a ghiacciarti le palle invece che usarle per qualcosa di intelligente!"
Lo avevo sgridato ma alla fine non mi piaceva vederlo in quelle condizioni... Dio, se mi voleva non bastava che facesse altro che schioccare le dita. Presi un asciugamano per i capelli, strofinandomeli forte marciando in camera per cambiarmi d'abito.
 
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Astaroth Arslan
view post Posted on 25/3/2012, 01:10




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Ok... dovevo calmarmi... ghiacciare qualsiasi pensiero sessuale sul nascere e sforzarmi di non cadere più vittima di tutto ciò che quell'uomo portava con sè. Non sarebbe stato corretto per nessuno dei due lasciarsi andare tanto presto, dovevamo prima prendere ben coscienza delle cose e... oh ma chi pensavo di prendere in giro? La verità era che avevo paura di soffrire di nuovo se per caso fosse stato scoperto da Ignat, paura di concedermi troppo per vedermelo strappato dalle mani un secondo dopo, paura di illudermi di vivere in una sorta di utopia e di non riuscire a risollevarmi quando il peso della realtà mi sarebbe finalmente caduto addosso ed infine paura di essere soltanto una scopata per lui. Quella irraggiungibile, su cui tanto si fantastica e che alla fine ti lascia deluso o comunque che non si vuole ripetere perchè tanto la sia ha già avuta. Eppure avevo bisogno di sentire Wade mio ancora una volta, bisogno di illudermi che tutto stesse andando veramente bene. Dio! Come potevo essere così masochista dopo tutto quello che era successo? Avrei dovuto mantenermi stoico ed insensibile fin dall'inizio ed evitare che la sua essenza mi giocasse di nuovo un brutto scherzo. Ero innamorato di lui come non lo ero mai stato di nessun altro e tremavo al solo pensiero di vedermelo sfuggire dalle dita una volta che avessi avuto piena coscienza di lui. A volte credevo ancora che quello fosse solo un parto della mia vena malata, ma bastava una domanda sulle condizioni di salute di Wade posta da Alex o Mikail perchè mi rendessi conto che non poteva assolutamente trattarsi di un'allucinazione collettiva. Dovevo smetterla con lui subito, eppure non ci riuscivo affatto. Mi era mancato da morire ed ogni volta che mi stava davanti, la tentazione della sua bocca era un peccato troppo sublime perchè potessi opporre una coriacea resistenza. Bastava la sua presenza a cambiarmi, a trasformarmi in una perfetta riproduzione di cenere dell'uomo che ero. Bastava che lui se ne andasse perchè venissi spazzato via dal vento crudele delle mie illusioni. Sospirai affranto, cercando ancora di calmarmi, quando una furia umana entrò di mala grazia nella doccia sbattendomi contro al muro, riversandomi addosso tutte le mie paure e i miei dubbi. Sì, ero il solo che si stesse facendo delle paranoie e una parte di me era persino furiosa con lui che invece si dimostrava spensierato ed irragionevole anche in quella situazione. Di cos'avevo paura? Di tutto. Di Ignat. Di me. Di perderlo... soprattutto di perderlo.

CITAZIONE
"E adesso io vado a mangiare e a vestirmi! Tu resta pure a ghiacciarti le palle invece che usarle per qualcosa di intelligente!"

Ah no! Non se la sarebbe cavata così! Corsi fuori dalla doccia incurante di bagnare dappertutto e gli andai dietro, sbattendolo contro la porta ancora chiusa della nostra camera, baciandolo di nuovo come se da quello dipendesse la mia intera esistenza. Gli posai le mani sui fianchi con fermezza, stringendolo a me ed impedendogli di andarsene. Continuai a baciarlo a lungo, dimentico dell'acqua che continuava a scorrere e della cabina della doccia aperta. Per un attimo provai davvero l'impulso di far scivolare la mano sotto i suoi vestiti bagnati e di riscaldare quella pelle fredda e morbida col calore dei miei baci, ma allontanai subito da me quel pensiero. Non ero ancora pronto. Alla fin fine, checchè ne dicessi, ero io ad aver bisogno di tempo. Mi staccai dolcemente da lui guardandolo fisso negli occhi. "Dammi un po' di tempo... al momento ho paura della mia stessa ombra. Temo di perderti di nuovo proprio ora che finalmente sei di nuovo con me, ma questa volta non riuscirei a trovare un motivo per andare avanti. Non importa quanto tu cerchi di convincermi che sarai salvo, che Alef non ti tradirà e tutto il resto... queste mia paranoie non se ne andranno. Sono sicurezze ancora troppo deboli perchè io mi ci possa aggrappare davvero. Devi darmi tempo, solo quello. Pensi di farcela ad aspettare, Wade?" gli domandai guardandolo fisso negli occhi, aspettando che mi rispondesse. Non avrei sopportato un rifiuto adesso... soprattutto se esso avrebbe significato che si sarebbe fatto altri. Adesso non ci sarebbero state scuse per giustificare il suo comportamento, anche se probabilmente avrei accettato di soffrire ancora se ciò avesse voluto dire che sarebbe rimasto con me. Il silenzio fra noi era interrotto solo dallo scroscio dell'acqua... "L'acqua! Merda!" corsi di nuovo in bagno, chiudendo tutto prima che la casa mi si allagasse. Sbuffai asciugandomi rapidamente i capelli prima di tornare in camera per infilarmi un paio di boxer puliti e dei blue jeans leggermente più stretti dei precedenti. Tornai da lui accarezzandogli lentamente i capelli, fremendo appena per l'aria fresca contro la pelle ghiacciata e nuda del mio petto. "Scendo a mangiare. Mi manca la tua cucina, ma dammi solo un minuto, ok?" gli domandai, questa volta più pacatamente, prima di baciarlo ancora, sebbene con meno foga ed impazienza. Dovevo andare per gradi, cazzo!
 
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view post Posted on 25/3/2012, 13:57




Mi ritrovai schiantato contro la porta con le sue labbra sulle mie ma questa volta prima le morsi e poi ricambiai, mi piaceva baciarlo, mi piaceva come mi trattava in quelle occasioni, anzi, mi piaceva sempre stare con lui! Sospirai quando si staccò, osservandolo negli occhi. Aveva ragione, lo sapevo, e questa volta avrei fatto in modo di dargli anche ascolto, avrei fatto il bravo, più o meno... non lo avrei tradito e non lo avrei provocato come prima ma non significava che non mi sarei spalmato su di lui e non lo avrei baciato.
"Ho capito... sei paranoico marcio... comunque va bene, ti darò il tuo tempo e me ne starò buono, più o meno. Ma non voglio che tu dia di matto ogni volta che mi avvicino... da quando sono ricominciati questi maledetti flash che mi passano nella testa sento proprio il bisogno di starti vicino e di baciarti, quindi quello me lo concederai, ok?"
niente sesso ma le coccole si! Non avrei cambiato idea su quello, non mi sembrava poi di chiedergli molto, per il resto avrei aspettato come un bravo bambino!
Sospirai vedendolo staccarsi e correre a spegnere l'acqua, entrando in camera e spogliandomi per rivestirmi, infilandomi boxer puliti, una maglia nera abbastanza attillata e jeans chiari, erano i miei vestiti, c'erano anche le mie scarpe, riconoscevo quelle distrutte dal troppo utilizzo.
"E queste?" Mi voltai alzando lo sguardo dallo scatolone, stavo portando le mie cose in casa e le stavamo sistemando, era la prima volta che mi lasciavo andare così tanto da poter dire di volere davvero tentare una cosa seria con qualcuno. "Sono le mie scarpe porta fortuna!" "Scarpe porta fortuna?" Ignorai la presa in giro del suo tono mentre recuperavo quei relitti di All star nere con i teschietti grigi "si, sono le mie scarpe porta fortuna! le uso quando sono nervoso e quando non mi sento a mio agio, le ho incollate almeno un centinaio di volte ma loro si distruggono sempre, sono le mie e non possono essere buttate, se le perdessi potrei ammalarmi e stare male, sai?" "ma tu ci credi veramente?!?"
"Si, ci credo!"
Mi accorsi solo in quel momento di avere risposto ancora una volta a voce, alta, voltandomi di nuovo verso di lui, sorridendogli ed annuendo.
"Le hai tenute poi... mi sembrava che tu non credessi al fatto che portassero fortuna."
Scherzai appena ricambiando di nuovo il bacio.
"Vado ad apparecchiare allora... ti aspetto giu."
Scesi le scale osservandomi ancora intorno, iniziavo davvero a capire tutte le sensazioni che mi dava quella casa, ci avevo passato dentro gli anni più belli della mia vita e speravo di riaquistare ogni fotogramma di quest'ultima, solo così sarei tornato davvero me stesso.
Riaccesi il gas apparecchiando la tavola, mettendo un posto in più nel caso la piccola ci avesse raggiunti, tirando fuori dal frigo coca cola ed acqua, niente alcolici. Probabilmente era ora che smettessi di farmi le canne, forse in quel modo anche lui avrebbe smesso di bere troppo.
 
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Astaroth Arslan
view post Posted on 25/3/2012, 15:13




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Baciarlo mi dava sempre un'irresistibile scarica elettrica su per la schiena, era come se fossi nato per quello... per stringerlo a me e farlo stare bene. Mi staccai poco dopo, chiedendogli tempo e pazienza. Dovevo riprendermi prima di potermi buttare di nuovo in una storia con lui, complicata questa volta da un nemico che credevo sconfitto da tempo.

CITAZIONE
"Ho capito... sei paranoico marcio... comunque va bene, ti darò il tuo tempo e me ne starò buono, più o meno. Ma non voglio che tu dia di matto ogni volta che mi avvicino... da quando sono ricominciati questi maledetti flash che mi passano nella testa sento proprio il bisogno di starti vicino e di baciarti, quindi quello me lo concederai, ok?"

Sì, quando si trattava di lui ero sempre paranoico! Sorrisi ed annuii, accordandogli quindi il permesso di baciarmi ogni qualvolta avesse voluto. Ormai a quello non potevo più oppormi, avevo infranto fin troppe volte quella regola perchè adesso potessi rivendicare qualche diritto sulla sua valenza. Mi staccai definitivamente da lui soltanto quando il mio cervello si fece nuovamente vivo, ricordandomi che l'acqua nella doccia stava ancora scorrendo e che, se non mi fossi dato una mossa, sarebbe straripata allagando tutto. Tornai in camera dopo che mi fui sciacquato i capelli ed ebbi chiuso tutto i rubinetti. Mi rivestii velocemente, restando però a torso nudo, mentre lui faceva altrettanto. Osservai il suo viso assorto, il suo sguardo ancora posato sulle scarpe che non avevo avuto la forza di buttare. Ricordavo ancora la prima volta che le avevo viste, quando le aveva portate in casa assieme agli scatoloni contenenti tutta la sua roba. L'avevo preso in giro chiedendogli se fosse veramente sicuro che la perdita di quelle scarpe avrebbe potuto causargli la morte. Wade doveva star pensando la stessa cosa perchè ora come allora sbottò con un convinto "Sì, ci credo!". Sorrisi passandogli una mano fra i capelli. "Per te sono importanti, non ho buttato niente di tuo... soprattutto non qualcosa a cui eri tanto legato, come ad esempio queste scarpe. Non sono ancora sicuro di crederci davvero, ma penso che in me stia nascendo una corrente di pensiero volta a questa possibilità" ammisi baciandolo ancora, prima di assicurargli che sarei sceso a mangiare fra un momento. Volevo un momento da solo... mi serviva un istante per riordinare le idee e poi tornare da lui. Lo osservai uscire, poi mi sdraiai sul letto, sospirando. Chiusi gli occhi, fronteggiando finalmente i miei pensieri e le mie emozioni. Wade era tornato... e con lui erano ricomparse altre quattro persone che conoscevo ed un uomo che invece avrei voluto fosse morto al posto di tutti gli innocenti e gli affiliati al Seven Nation Army che avevano effettivamente perso la vita nell'esplosione. I genitori di Kim se ne erano andati al posto di qualcuno così meschino e crudele da riattivare i corpi di persone che erano sempre state importanti per i Magnificent Seven. In quel momento provavo pena persino per Florence. Tutti sapevano che aveva sempre avuto una cotta per il suo secondo, Etienne, anche se non ero sicuro che fosse ricambiata... insomma il mio gay radar con lui aveva trillato ben più di una volta nelle rare occasioni in cui l'avevo incontrato. Quel ragazzo non mi aveva mai dato l'idea di un eterosessuale, ma non si avevano affatto notizie concrete sulla sua situazione sentimentale visto che era sempre stato un riservato e diligente bravo soldatino. Mi passai la mano sugli occhi sospirando. Ignat aveva definito Wade la sua migliore creazione e credevo di sapere perchè... era la minaccia più efficace per noi Magnificent Seven... il nemico perfetto. Io mi sarei personalmente schierato contro i miei stessi compagni se avessero cercato di ucciderlo adesso che sapevo io chi era... fortunatamente la sua amnesia aveva deciso di dipanarsi lentamente, dandoci quindi una mano... almeno sul fronte bellico! Sul piano sentimentale le cose erano decisamente diverse visto che non riuscivo a controllarmi affatto in sua presenza. Mi era mancato così tanto che adesso sentivo contemporaneamente sia la necessità di recuperare il tempo perduto sia l'obbligo di sacrificare i miei desideri in favore della sua salvaguardia. Sospirai ancora e mi alzai dal letto, fermandomi davanti alla mia scrivania, chinandomi per aprire il primo cassetto, perennemente chiuso a chiave. Dentro c'era un album di foto diverso da quello che gli avevo mostrato qualche giorno prima. Questo racchiudeva foto nostre e sue... scatti rubati quando lui non guardava oppure dormiva... ce n'erano un sacco di lui addormentato, stretto al mio petto... alcune di quelle fotografie non gliele avevo mai fatte vedere, ma sentivo che quello era il momento giusto per farlo. Scesi le scale, sempre a torso nudo, e andai in cucina, appoggiando l'album sul tavolo in un punto dov'era sgombro da piatti, posate e bottiglie. "Dacci un'occhiata quando puoi, per favore" gli chiesi scoccandogli un bacio su una guancia mentre un sorriso sincero mi compariva sul viso alla vista del terzo posto apparecchiato. Kim non sarebbe tornata prima di sera, ma mi faceva piacere osservare come l'affetto che nutriva per lei fosse ancora presente... anche se quello nei miei confronti stava tornando a poco a poco.
 
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view post Posted on 25/3/2012, 16:17




Era strano come in pochi giorni io potessi cambiare in quella maniera, non lo capivo nemmeno io, in quella settimana avevo preso ad allontanarmi quasi da tutti alla base, ma la cosa stava passando quasi innosservata, avevo parlato un pò con Alef, ero certo di avere la sua parola e non potevo proprio farci nulla, parlare con lui mi rilassava, ero sempre stato così con quel ragazzo. Misi in tavola il tutto, accendendomi una sigaretta, prima che scendesse. Sorrisi annuendo, prendendo immediatamente l'album, sfogliandolo. Quegli scatti mi fecero quasi male... volevo ricordarmi di lui, volevo ritornare il ragazzo di quelle foto.
Lo misi giu osservando James, studiandolo quasi.
Non potevo restare così e poi un altro flash, sbarrai gli occhi correndo su dopo avergli biascicato qualcosa come Aspetta.. mentre mi fiondavo nel cassetto delle maglie, buttandole per terra, era qualcosa che avevo fatto senza che lui se ne accorgesse, un sottofondo per la mia roba mentre le immagini mi scorrevano nella testa, eccolo, il sacchettino legato con un nastro rosso, lo avevo fatto impacchettare così perchè altrimenti non sarebbe stato nel posto che avevo deciso, li avevo nascosti proprio per non farglieli trovare.
alef sbuffava mentre continuavo a fissare la vetrina, poi mi aveva trascinato dentro di forza, per un braccio. "comprali, avanti! Però ti ricordo che siamo in guerra... non ti sembra un pò affrettato? Non potresti aspettare?" Avevo scosso la testa mordendomi un labbro "no, glielo darò quando tutto sarà finito, solo, voglio averli con me, capisci? Voglio assicurarmi che nessuno li prenda prima." Alla fine era comparso un sorriso sul volto del mio amico mentre scuoteva ancora la testa
sfiorai appena il pacchetto, aprendolo, due fedi d'argento fecero la bella comparsa nel mio palmo teso, dentro c'era solo un nome, io avrei avuto quella con il suo e lui quella con il mio... scesi osservandole ancora e posando la sua sul tavolo, arrossendo.
"una settimana prima di partire sono andato in giro con Alef e mi ero fermato a compare queste... poi dopo non ho avuto tempo di dartele... vorrei che lo prendessi, se non vuoi metterlo adesso va bene... ah, ho fatto un pò di casino in camera, ora mangia però."
Gli dissi finendo la sigaretta che avevo iniziato prima, anche se non ne era rimasta molta visto che ero fuggita di sopra.
 
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Astaroth Arslan
view post Posted on 25/3/2012, 16:59




yps5
Mi sentii un deficiente non appena mi accorsi della sua reazione a quelle foto. Ecco... un altro sbaglio. Sospirai cercando di togliergli l'album dalle mani, ma lui fu più veloce e lo chiesi fissandomi. Sebbene non ci fosse accusa nelle sue iridi scure, io potevo quasi leggerla... quello non era andarci coi piedi di piombo. "Sono un cretino. Lascia perdere, dammelo vado a nasconderlo..." ma prima che potessi fare qualsiasi cosa, lui era già scappato di sopra lasciandomi lì con un palmo di naso. Sospirai prendendo l'album, andando a colpo sicuro ad una delle pagine più consumate. Era una delle ultime e c'era solo una foto: lui addormentato con Kim stretta al suo petto. Aveva circa 9 anni in quella foto, ma lui aveva comunque l'abitudine di portarla a dormire con sè quando io ero fuori per lavoro. Sospirai accarezzando le due figurine addormentate, scolpite tanto nell'istantanea quanto nella mia memoria. Saremmo mai riusciti a portare indietro quella maledetta macchina infernale chiamata tempo e a tornare a quei giorni felici quando ci bastava essere insieme per stare bene? Sospirai, affranto chiudendo l'album ed in quel momento Wade scese posandomi qualcosa sul tavolo. Non guardai subito quel nuovo piccolo oggetto, preferii soffermarmi sul suo viso arrossato.
Avevamo litigato di nuovo. Io volevo portarlo a Edinburgh, dove i miei genitori si erano stabiliti da qualche anno per farglieli conoscere e lui aveva dato semplicemente di matto. Quella sera ero andato da sua nonna a parlarle, approfittando del fatto che lui stesse dormendo. Chiarirmi con Isabelle era stata un'idea geniale, conosceva suo nipote meglio di chiunque altro e fu lei a dirmi che Wade aveva paura di quello che stava cominciando a sentire nei miei confronti. La mattina dopo ero di nuovo sotto casa sua, con dei sassolini l'avevo costretto ad aprire la finestra e, sotto le note di Iris trasmesse dal mio stereo portatile, avevo cominciato ad alzare diversi cartelloni. "Scusami. Sono stato un idiota ma ti amo davvero. Non voglio metterti altre pressioni, ma non c'è nulla da temere visto che voglio solo te. Ora scendi, dai" Alla fine si era vestito e mi aveva raggiunto per strada, anche se credo ci fosse voluto anche l'intervento di sua nonna, e mi aveva stretto le braccia al collo, nascondendoci anche il viso. Avevo sorriso stringendolo a me prima di sollevargli il volto con due dita, guardandolo fisso negli occhi. "Vieni a vivere con me?" il suo timido annuire con le gote in fiamme mi aveva reso l'uomo più felice del mondo.
Quella era stata la prima volta che l'avevo visto arrossire ed era semplicemente stato uno spettacolo, un po' come in quel momento.

CITAZIONE
"una settimana prima di partire sono andato in giro con Alef e mi ero fermato a compare queste... poi dopo non ho avuto tempo di dartele... vorrei che lo prendessi, se non vuoi metterlo adesso va bene... ah, ho fatto un pò di casino in camera, ora mangia però."

Abbassai lo sguardo su ciò che aveva portato, rigirandomelo fra le dita. Era una fedina d'argento col suo nome inciso dentro. Penso che il mio cuore ebbe un mancamento. Si era ricordato di qualcosa che mi vedeva coinvolto, ma di cui lui solo fra noi due era a conoscenza ed ora me ne stava rendendo partecipe in un modo che non ero sicuro capisse a fondo. Era come se si stesse di nuovo consegnando a me, come se stesse nuovamente ingoiando la pillola con tutte le sue paure per donarsi ancora a me... mi infilai la fede al dito e fui costretto a mandare a fanculo qualsiasi mio buon proposito. Dopo quella dimostrazione, non sarei riuscito a resistere ancora a lungo. Lo bloccai per un braccio, obbligandolo a sedersi sulle mie gambe, poi lo baciai con fame... non trattenendomi neppure dal passare le mani sotto la sua maglietta, accarezzando finalmente la sua pelle nuda, ancora umida per via della doccia. Dio! Quanto mi era mancato quel contatto! Sospirai di piacere nella sua bocca, approfondendo ancora il bacio e stringendolo più forte a me. Volevo assaporarlo un po' di più, tenermelo accanto in modo che capisse che sarei sempre stato suo e che non c'erano altri nel mio futuro o nel mio passato che avrebbero mai potuto sostituirlo, perchè io volevo lui e non mi sarei fermato davanti a niente e a nessuno pur di saperlo sicuro al mio fianco.
 
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view post Posted on 25/3/2012, 23:49




Non mi aspettavo che reagisse in quella maniera, tirandomi addosso a lui e baciandomi in quella maniera,era l'ultima cosa in cui speravo. Non c'era bisogno che dicesse nulla, sapevo cosa significava quel momento, cosa avevo fatto. Mi ero dato di nuovo a lui anche se non lo ricordavo del tutto, avevo accettato di nuovo di essere semplicemente il suo uomo. E mi andava bene così, andava benissimo, non vedevo nessun altro che lui da quando avevo ripreso a ricordarmi qualcosa e speravo che lo capisse bene. Accarezzai il suo petto lentamente, sospirando sulla sua bocca, mordicchiandogli le labbra. Avevo voglia di scoparlo, volevo farmi riempire da lui... però dovevo rispettare la sua decisione, no?
Lo baciai ancora, staccandomi dopo un attimo.
"Se non vuoi portare a termine la cosa allora smettiamola, mi sta venendo di toglierti questi pantaloni e farmi prendere sul tavolo..."
Ed era la verità, ero stato sincero questa volta, volevo farmi scopare da lui e volevo farlo subito, non potevo aspettare ancora... Almeno però gli stavo dando la possibilità di tirarmi giu dalle sue gambe e fermarci ai baci, non volevo costringerlo.
Le mie mani però passarono su quel petto scolpito, accarezzandolo lentamente, saggiandone la conistenza, era così sodo... mi strusciai leggermente su di lui scendendo a baciargli il collo, mordendolo appena.
"Oppure potremmo non andare fino in fondo ed accontentare un pò entrambi, non ci sarebbe niente di male, no?"
Passai una mano sul suo collo, accarezzandolo lentamente fino ad affogare le dita nei suoi capelli, se proprio non voleva fare sesso completamente allora potevamo scopare e basta potevamo lasciarci andare ai preliminari.... sempre che non ricominciasse a fare i capricci come al solito.
Eppure lo amavo, ne ero sicuro... ok, al momento il sentimento non era sincero come una volta però era lì, mi bruciava dentro e volevo semplicemente farlo felice.
 
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Astaroth Arslan
view post Posted on 26/3/2012, 00:21




yps5
La situazione mi stava letteralmente sfuggendo dalle mani, ma non potevo più fingere che non stessi morendo dalla voglia di riaverlo... di sentirlo completamente mio almeno un'ultima volta. Mi attaccai alle sue labbra con foga mentre le mani lo accarezzavano senza sosta, beandosi per quella sensazione strepitosa a loro negata troppo a lungo.

CITAZIONE
"Se non vuoi portare a termine la cosa allora smettiamola, mi sta venendo di toglierti questi pantaloni e farmi prendere sul tavolo..."

Sbuffai mettendolo a sedere sul tavolo, privandolo immediatamente di quell'odioso pezzo di stoffa che si frapponeva fra me e il suo petto profumato. Gli vezzeggiai a lungo il collo con la lingua, sapendolo più sensibile lì che in qualsiasi altra parte del collo. Posai una mano sulla sua gamba, separandola dalla sorella, accarezzandogli l'interno coscia con bramosia mentre rialzavo nuovamente il viso per incontrare le sue labbra, che si posarono veloci sulle mie. Cari amati buoni propositi... 'fanculo! Sospirai di nuovo per le sue mani sul mio petto, fremendo anche per la bocca che era scesa a mordermi e baciargli il collo.

CITAZIONE
"Oppure potremmo non andare fino in fondo ed accontentare un pò entrambi, non ci sarebbe niente di male, no?"

Sbuffai di nuovo, mentre le mie dita giocavano coi bottoni dei suoi pantaloni. "Wade, scusa, ma parli ancora?" gli domandai non troppo gentilmente, ma la voglia che avevo di lui era troppo forte... lo volevo e me lo sarei preso su quel maledettissimo tavolo! Mi inarcai appena contro la sua mano, scivolata di nuovo fra i miei capelli mentre la mia bocca affogava nel suo petto, succhiando, leccando e tirando coi denti uno dei suoi capelli mentre le dita sul suo cavallo accarezzavano l'erezione da sopra lo spicchio dei boxer che avevo finalmente liberato. Ero pronto a sdraiarlo sul ripiano di cucina mandando a puttane stoviglie e pranzo quando uno scatto familiare mi costrinse a voltare lo sguardo in direzione della porta. "Oddio! Mio zio intento a scopare non era qualcosa che sentivo il bisogno di vedere!" "Kim!" Merda! "Che ci fai qui? Non ti aspettavo prima di stasera!" esclamai, decisamente colto in flagrante, rimettendomi seduto composto sulla sedia subito dopo aver allungato la t-shirt a Wade, facendogli segno di rimettersela. "Alcuni dei miei piani sono saltati in aria... e anche i vostri, temo. Vi stavate divertendo?" il suo tono sembrava amichevole e gioioso come al solito, ma riuscivo a capire dal suo sguardo che non era contenta della situazione in cui ci aveva colto... e non perchè fosse sconvolta dall'immagine di suo zio a letto con un altro uomo, ma per un motivo diverso. Indurii appena il mio sguardo, mentre la mia bambina si chiudeva la porta alle spalle. "Non usare quel tono con me, Kim. Sono un uomo adulto, so gestire le situazioni" il sopracciglio le si inarcò prima che lei potesse evitarselo. Sì, effettivamente negli ultimi tempi -e soprattutto nelle ore appena trascorse- non avevo affatto dato prova della mia capacità di controllo, ma sapevo bene che cosa lei intendesse. "Wade sta recuperando la memoria, a poco a poco... vuoi mangiare con noi? Dovrebbe esserci ancora qualcosa..." la sua espressione rimase dura e ferma per un secondo, poi si sciolse in un sorriso radioso e ci abbracciò entrambi con entusiasmo. "Oh finalmente! Mi cambio in un attimo e torno subito!" trillò scoccando un bacio sulla guancia di entrambi come aveva fatto qualche sera prima. Sospirai affranto appoggiando la testa contro il petto di Wade. Salvato sull'orlo del precipizio da mia nipote... certe cose non si sarebbero più dovute riprendere. "Avremo tempo per rifarci, ma non oggi nè nelle prossime ventiquattr'ore, come da accordi" misi nuovamente in chiaro allungandomi a baciarlo di nuovo.
 
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view post Posted on 26/3/2012, 22:48




Ok, era partito, sembrava che finalmente avesse mandato a puttane tutte le sue remore, finalmente! Era da quando avevo iniziato ad avere i flash della nostra vita insieme che speravo mi mettesse le mani addosso, magari in quella maniera mi sarei sbloccato davvero, avrei potuto avere di nuovo la mia memoria completa, non glielo avrei detto comunque, avrei lasciato che facesse di me quello che desiderava. Non pensavo di potere diventare così coccolone e dolce, pensavo di rimanere la solita sgualdrina anche con lui ma da quando mi ricordavo anche se vagamente di James per me esisteva solo James... si, era difficile da capire e non perchè non riuscissi a spiegarlo ma proprio perchè era difficile da capirlo anche per me. Non lo amavo, insomma... non lo amavo come probabilmente avevo fatto nella mia prima vita però non volevo ferirlo, non ero così legato a me però non lo avrei mai tradito, un casino insomma! Per il momento mi accontentavo di gemere per la sua lingua che passava sulla pelle troppo sensibile del mio collo, miagolavo quasi.
Ridacchiai appena quando mi chiese se stessi ancora parlando.
"Io parlo sempre, lo sai..."
Chissà se me lo aveva mai detto prima, se prima di allora si fosse mai lamentato di quanto parlavo anche nelle situazioni meno degne di avere come sotto fondo la mia voce che parlava. Porta una mano sul suo sesso mentre lo gemevo ancora quando mi tirò il capezzolo, tirandogli leggermente alcune ciocche dei suoi capelli morbidi. Era bello passarci le dita...
Ero steso sul letto, lui stava dormendo, erano le quattro di notte, solo gli imbecilli stavano svegli fino a quell'ora, me lo diceva sempre mia nonna, ed io lo stavo diventando. Lo frequentavo da appena una settimana e mezza e non capivo cosa mi stesse succedendo, non era la prima volta che mi chiedeva di dormire da lui ma era la prima che accettavo. Sospirai voltando il viso ad osservarlo. Era bello, non era la prima volta che me ne accorgevo ma mi faceva paura, non per i suoi modi di fare, assolutamente, semplicemente perchè mi faceva paura tutta la sua premura, quello che voleva da me... ed il fatto che io ci stessi davvero pensando. Sorrisi sentendolo mugugnare qualcosa, allungai una mano a passarla fra i capelli, sentendolo tranquillizzarsi subito... sembrava un bambino...
Speravo davvero che mi bastasse fare sesso con lui per ricordarmi tutto ma quella volta non lo avrei scoperto sembrava!
Kim entrò in quel momento, il suo tono non mi convinse ma lasciai perdere, sorridendole infastidito.
"Ottimo tempismo, piccola, arrivare fra un oretta no?"
Sbottai rinfilandomi la maglietta, adesso col cazzo che James avrebbe ripreso più tardi il discorso che avevamo appena iniziato su quel tavolo. Anche se volevo bene alla piccolina non ero disposto a farmi fermare in momenti simili, era una questione di principio... vedi due che stanno scopando o almeno cercano? bene, vattene! Ma non potevo fargliene certamente una colpa.
"Ti aspettiamo piccola."
Accarezzai i capelli di James sospirando sconsolato.
"Chissà perchè me lo aspettavo..."
Replicai sconsolato ricambiando il bacio. Sorrisi notando solo in quel momento la fede al suo dito.
"Ti piace?"
Anche quando le avevo comprate non ero certo fossero di suo gradimento.
 
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Astaroth Arslan
view post Posted on 26/3/2012, 23:39




yps5
Finalmente mi stavo lasciando andare, fregandomene una buona volta di tutte le mie pare mentali... permettendo che fosse unicamente il corpo a parlare. Passai subito la bocca lì dove lo sapevo più sensibile, mentre le mani vagavano ancora sul suo corpo, incapaci di frenarsi. Lo ripresi soltanto una volta per la sua maledetta abitudine di chiacchierare sempre, sentendolo replicare che avrei dovuto saperlo... sì, in effetti l'unico modo per metterlo a tacere era baciarlo tanto a lungo da togliergli il respiro, ma in quel momento volevo assaggiare di nuovo il sapore della sua pelle. Gli tirai leggermente un capezzolo coi denti mentre le sue dita mi accarezzavano lievemente il sesso e i capelli. Mi stava diventando decisamente duro e non vedevo l'ora di liberarlo in lui... così come avevamo sempre fatto. Peccato che la porta di casa si aprì, rivelando Kim. Quel breve colloquio con lei mi fece capire che avrei dovuto riconsiderare persino i miei stessi desideri e rimandare la loro realizzazione ad una situazione più tranquilla per entrambi. In fin dei conti era quello che mi ero già ripromesso di fare, ma che ero stato sul punto di infrangere pochi secondi prima. Mia nipote sorrise sarcasticamente alle parole di Wade, ma si vedeva che si stava trattenendo dal mandarlo a fanculo. "Preferisco interrompere prima piuttosto che entrare a spettacolo iniziato!" replicò vagamente acida. Visto quanto mi piaceva vezzeggiarlo prima di entrare in lui, la mia bambina aveva ragione... un'ora non sarebbe bastata. Sospirai capendo quasi subito anche il motivo di tanta ostilità da parte sua: non avevo ancora avuto modo di avvertirla dei progressi in fatto di memoria di Wade, così doveva essersi convinta che il mio uomo stesse cercando una valvola di sfogo per la propria lussuria. La rassicurai subito e poi la osservai sparire di sopra, raggiante. La testa mi cadde contro il petto del ragazzo di fronte a me che, senza porre tempo in mezzo, era tornato a passarmi le dita fra i capelli. Un brivido mi corse lungo la spina dorsale e fui costretto a reprimere un ansimo... non potevo farci niente! Quelle mani spalancavano ogni volta le porte del Paradiso. Anche se avrei negato i loro benefici effetti al mio corpo ancora per un po', come già Wade si immaginava avevo ormai deciso di tornare al piano originale, ovvero darsi una calmata. Rialzai di nuovo il viso per baciarlo, rimanendo spiazzato un solo istante dalla sua domanda. Non si era capito quanto mi piacesse?! Sorrisi allungandomi a baciarlo ancora. "È stupenda, ma l'avrei amata anche se fosse stata un pezzo di vetro perchè tu l'hai scelta e comprata apposta per me... non è qualcosa che ti aspetta già pronta nella vetrina di un negozio, devi fartele personalizzare... e tu l'hai fatto. Non può non piacermi a prescindere!" In ogni caso c'erano pochi dubbi al riguardo! Wade conosceva i miei gusti e quella fede si sposava perfettamente con essi: non era appariscente, ma piuttosto semplice ed elegante... ovvero come Isabelle stessa una volta aveva descritto me. Senza contare che all'interno c'era il nome di colui che amavo più di qualsiasi altro al mondo. Lo baciai di nuovo con dolcezza prima di aiutarlo a scendere dal tavolo quando sentii i passi concitati di Kim giù per le scale. "Che si mangia di buono?" ecco, appunto. Sorrisi aprendo il coperchio. "Animaletti di pollo" la mia cucciola sorrise... per un secondo sembrava essere tornata bambina. "Come quando ero piccola... ottima scelta come primo pranzo nuovamente tutti assieme!" sentenziò sedendosi fra me e James dopo essersi lavata le mani.
 
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view post Posted on 27/3/2012, 23:27




Mi ero giocato l'occasione a quanto pareva ma sentirmi dire che gli piaceva davvero la fede mi fece sorridere, si, mi piaceva farlo contento, verderlo felice, speravo di innamorarmi di nuovo di lui come doveva essere, innamorarmi del tutto. Sorrisei ancora di più al nuovo bacio e quando vidi tornare Kim, avremmo mangiato di nuovo tutti insieme, come una volta anche se non avevo ben in mente a quale volta il mio cervello si stesse riferendo.
Mi sedetti al mio posto versandole un bicchiere di coca cola.
"Te lo avevo detto che mi piacevano ancora."
Mi piaceva quell'atmosfera, quel modo di fare e comportarsi, in famiglia, una parola che avevo potuto assaporare ben poche volte, avevo sempre pensato che non fosse stata creata per me, anzi, che mi evitasse per qualcosa avevo fatto nelle mie vite passate, un concetto karmico, ecco... il mio karma faceva schifo e me la stavano facendo pagare tutte in quella vita, come avrei potuto pensare diversamente?
Bastava semplicemente guardare cosa mi era successo quella settimana! Insomma, quanti altri potevano vantare di essere saltati in aria a causa di una bomba e poi essere stati riportati in vita da un essere schifoso e viscido? Nessun altro.. no, sbagliavo! Almeno cinque persone c'erano! Che culo!
Sospirai ingoiando il primo pezzo di pollo che avevo tagliato, la testa del coniglio mentre un nuovo flash mi faceva barrare gli occhi di scatto.
Me lo avevano regalato per il compleanno, era il mio cagnolino eppure adesso mi dicevano che non potevo tenerlo perchè il mio cucciolo aveva morso la gamba di un ragazzino che mi aveva minacciato, mentre guardavo mio padre che lo portava ad abbattere mi rendevo conto di quanto gia mi mancasse... era stupido assocciare un pensiero simile a quello, James che urlava contro uno degli altri, era la terza volta che uscivamo e non mi aspettavo una reazione simile... si, a quanto pareva avevo ritrovato il mio cagnolino, poteva essere molto divertente!
Sospirai... quindi all'inizio per me era stato un cagnolino da compagnia, che schifo... invece di Kim mi ricordavo anche troppo rispetto a suo zio, però andava bene lo stesso.
"Volete anche dei dolci dopo?"
sapevo esattamente quello che volevo una volta finito lì, le barrette con il caramello.
 
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Astaroth Arslan
view post Posted on 29/3/2012, 13:56




yps5
Tutto sembrava essere tornato indietro di qualche anno... l'unica differenza che saltava visibilmente all'occhio era Kim, improvvisamente una ragazza con un corpo da far girar la testa e non più una ragazzina lentigginosa con gli occhi troppo grandi per il suo viso. Buffo come tutto sembrasse apparentemente uguale ed invece non lo fosse affatto. Eravamo una famiglia, ora eravamo soltanto io e Kim davanti ad un qualcuno che sapevamo conoscere bene e che aveva di noi solo qualche vago ricordo. Niente era più lo stesso e neppure avevo idea di come fare per portare indietro le lancette del tempo e riavere il mio uomo accanto a me. Mi versai un bicchiere di vino rosso importato dall'Italia nel bicchiere, lanciando un'occhiata in tralice a Wade come per sfidarlo a privarmene. Me lo portai alle labbra e lo scolai tutto d'un fiato, ma non mi passò inosservato lo sguardo di rimprovero della mia bambina, seduta fra me e quello che ancora consideravo il mio compagno. Non le badai cominciando a mangiare in silenzio, mentre lei, dopo un piccolo sbuffo, tornava a rivolgere l'attenzione al mio uomo. "Si vede! Sai mi è mancato un sacco mangiare tutti insieme. Cosa ti ricordi?" per poco non mi cadde la forchetta di mano. "Kim! Ti sembrano domande appropriate?" le domandai fissandola leggermente stralunato. Lei mi rivolse uno sguardo malizioso ed abbassò lo sguardo sul cavallo dei miei pantaloni. "Disse l'uomo con la patta rigonfia e sbottonata!" non era mia abitudine alzare le mani, l'avevo fatto solo da ragazzo e una volta che uno degli ex di Wade aveva cercato di portarmelo via, ma in quel momento le avrei volentieri tirato uno schiaffone. Sbuffai riallacciandomi il tutto per poi lavarmi le mani e rimettermi a tavola. "Non era previsto che ci interrompessi, tesoro. Ci hai sorpreso" la vidi sorridere ancora ed attaccare una giraffa di pollo portandosela alle labbra. Sapevo che stava per aprire di nuovo bocca, ma lo squillo insistente del suo cellulare la fermò. "Ti ho detto mille volte che non mi piace che tu risponda a tavola..." l'ammonii, ma per fortuna si alzò e andò a rispondere nella stanza accanto. Sospirai guardando Wade. "Scusala, ha preso dal ramo Cromwell della famiglia... non ha peli sulla lingua" già, quello era anche un mio piccolo difetto sebbene avessi cercato disperatamente di smussarlo un po'. Suo padre era molto più riservato! Per anni mi sono chiesto come avesse fatto ad innamorarsi di mia sorella... Kim era la sua copia sputata! Vivace, sempre in movimento, irriverente, sarcastica... solo un po' meno conscia dell'effetto che aveva sugli uomini. La mia bambina sapeva di essere una bella ragazza, ma ancora non le chiaro come gli altri la vedessero esattamente... era ancora un po' ingenua da quel lato. Finii la mia porzione di animaletti di pollo e sorrisi al mio uomo quando chiese del dolce. "Non siamo soliti mangiarne, ma non ti abbiamo mai negato la tua dose di biscotti raccapriccianti mentre noi bevevamo il caffè, quindi non farti problemi" Mi alzai per sparecchiare il mio posto quando vidi tornare la mia ragazza, già cambiata. "Devi uscire?" chiesi indicando col mento i pantaloni stretti da militare, la canottiera verde ed attillata tirata sul seno ed il giubbotto di jeans beige. Kim annuì e mi si gelò il sangue nelle vene. Mi ero accorta di ciò che stringeva fra le mani. "Ne abbiamo già parlato..." iniziai cercando di impormi la calma. Lei mi guardò con la sua migliore espressione angelica e ciò mi fece incazzare ancora di più. "Mi hai detto mille volte di non prenderlo, ma non è tuo. È di Wade e visto che adesso posso chiedo a lui se posso..." non ci vidi più. Appoggiai i piatti nel lavello con tanta forza che uno di loro si incrinò e spezzo in tre parti. "Non puoi! Kim te l'ho già ripetuto fino alla nausea e non ho voglia di farlo ancora! Riportalo dove l'hai preso!" fra le mani stringeva un cappellino da militare ancora nuovo.
"James! Guarda! È un cappello da militare! È perfetto! Come mi sta?" avevo rivolto lo sguardo verso Wade sorridendo per quella sua infantilità latente che ogni tanto si mostrava in tutta la sua interezza. Era da quando aveva capito che la guerra sarebbe stata inevitabile che si dimostrava attratto da qualsiasi capo d'abbigliamento simile. "Non ti sta male, ma non andremo certo in battaglia con qualcosa di così sottile... non ti proteggerà da niente" l'avevo visto rabbuiarsi appena, emettendo un flebile "ah" di consapevolezza. "Allora fa niente" riprese rimettendolo nel cesto assieme agli altri. Scossi la testa e lo abbracciai da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla. "Prendilo, ti stava davvero bene" tentai di convincerlo, ma lui scosse la testa... non troppo energicamente da farmi desistere però. "No, non serve..." gli baciai appena il collo, strusciandoci poi le labbra sopra. "Mi eccita vederti con quel cappello indosso. Sai, per un attimo mi stavo già gustando l'idea di fare l'amore con te con solo quello indosso..." le sue mani si allungarono subito verso il berretto, stringendolo forte. "Lo prendo!" avevo riso e l'avevo baciato con dolcezza rimettendoglielo sul capo. "Ottima scelta, soldato!"
Anche Kim era sempre stata affascinata da quell'oggetto, tanto da chiedermi più volte di poterlo indossare, ma non gliel'avevo mai permesso. Quello era di Wade... senza contare che alla fine avevo davvero tenuto fede alla promessa fattagli in negozio. Era suo e non volevo che lei lo prendesse! La vidi sbuffare e quasi mi aspettavo pestasse i miei, ma un messaggio la distrasse. "Io vado! Ci vediamo, stasera!" affermò lungo il tavolo a baciare una guancia del mio uomo. "È bello che tu sia tornato, soldato!" sentenziò calandogli il cappello sulla testa, mandandomi poi un bacio volante ed un sorriso prima di uscire.
 
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