Tutto sembrava essere tornato indietro di qualche anno... l'unica differenza che saltava visibilmente all'occhio era Kim, improvvisamente una ragazza con un corpo da far girar la testa e non più una ragazzina lentigginosa con gli occhi troppo grandi per il suo viso. Buffo come tutto sembrasse apparentemente uguale ed invece non lo fosse affatto. Eravamo una famiglia, ora eravamo soltanto io e Kim davanti ad un qualcuno che sapevamo conoscere bene e che aveva di noi solo qualche vago ricordo. Niente era più lo stesso e neppure avevo idea di come fare per portare indietro le lancette del tempo e riavere il mio uomo accanto a me. Mi versai un bicchiere di vino rosso importato dall'Italia nel bicchiere, lanciando un'occhiata in tralice a Wade come per sfidarlo a privarmene. Me lo portai alle labbra e lo scolai tutto d'un fiato, ma non mi passò inosservato lo sguardo di rimprovero della mia bambina, seduta fra me e quello che ancora consideravo il mio compagno. Non le badai cominciando a mangiare in silenzio, mentre lei, dopo un piccolo sbuffo, tornava a rivolgere l'attenzione al mio uomo. "
Si vede! Sai mi è mancato un sacco mangiare tutti insieme. Cosa ti ricordi?" per poco non mi cadde la forchetta di mano. "
Kim! Ti sembrano domande appropriate?" le domandai fissandola leggermente stralunato. Lei mi rivolse uno sguardo malizioso ed abbassò lo sguardo sul cavallo dei miei pantaloni. "
Disse l'uomo con la patta rigonfia e sbottonata!" non era mia abitudine alzare le mani, l'avevo fatto solo da ragazzo e una volta che uno degli ex di Wade aveva cercato di portarmelo via, ma in quel momento le avrei volentieri tirato uno schiaffone. Sbuffai riallacciandomi il tutto per poi lavarmi le mani e rimettermi a tavola. "
Non era previsto che ci interrompessi, tesoro. Ci hai sorpreso" la vidi sorridere ancora ed attaccare una giraffa di pollo portandosela alle labbra. Sapevo che stava per aprire di nuovo bocca, ma lo squillo insistente del suo cellulare la fermò. "
Ti ho detto mille volte che non mi piace che tu risponda a tavola..." l'ammonii, ma per fortuna si alzò e andò a rispondere nella stanza accanto. Sospirai guardando Wade. "
Scusala, ha preso dal ramo Cromwell della famiglia... non ha peli sulla lingua" già, quello era anche un mio piccolo difetto sebbene avessi cercato disperatamente di smussarlo un po'. Suo padre era molto più riservato! Per anni mi sono chiesto come avesse fatto ad innamorarsi di mia sorella... Kim era la sua copia sputata! Vivace, sempre in movimento, irriverente, sarcastica... solo un po' meno conscia dell'effetto che aveva sugli uomini. La mia bambina sapeva di essere una bella ragazza, ma ancora non le chiaro come gli altri la vedessero esattamente... era ancora un po' ingenua da quel lato. Finii la mia porzione di animaletti di pollo e sorrisi al mio uomo quando chiese del dolce. "
Non siamo soliti mangiarne, ma non ti abbiamo mai negato la tua dose di biscotti raccapriccianti mentre noi bevevamo il caffè, quindi non farti problemi" Mi alzai per sparecchiare il mio posto quando vidi tornare la mia ragazza, già cambiata. "
Devi uscire?" chiesi indicando col mento i pantaloni stretti da militare, la canottiera verde ed attillata tirata sul seno ed il giubbotto di jeans beige. Kim annuì e mi si gelò il sangue nelle vene. Mi ero accorta di ciò che stringeva fra le mani. "
Ne abbiamo già parlato..." iniziai cercando di impormi la calma. Lei mi guardò con la sua migliore espressione angelica e ciò mi fece incazzare ancora di più. "
Mi hai detto mille volte di non prenderlo, ma non è tuo. È di Wade e visto che adesso posso chiedo a lui se posso..." non ci vidi più. Appoggiai i piatti nel lavello con tanta forza che uno di loro si incrinò e spezzo in tre parti. "
Non puoi! Kim te l'ho già ripetuto fino alla nausea e non ho voglia di farlo ancora! Riportalo dove l'hai preso!" fra le mani stringeva un
cappellino da militare ancora nuovo.
"James! Guarda! È un cappello da militare! È perfetto! Come mi sta?" avevo rivolto lo sguardo verso Wade sorridendo per quella sua infantilità latente che ogni tanto si mostrava in tutta la sua interezza. Era da quando aveva capito che la guerra sarebbe stata inevitabile che si dimostrava attratto da qualsiasi capo d'abbigliamento simile. "Non ti sta male, ma non andremo certo in battaglia con qualcosa di così sottile... non ti proteggerà da niente" l'avevo visto rabbuiarsi appena, emettendo un flebile "ah" di consapevolezza. "Allora fa niente" riprese rimettendolo nel cesto assieme agli altri. Scossi la testa e lo abbracciai da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla. "Prendilo, ti stava davvero bene" tentai di convincerlo, ma lui scosse la testa... non troppo energicamente da farmi desistere però. "No, non serve..." gli baciai appena il collo, strusciandoci poi le labbra sopra. "Mi eccita vederti con quel cappello indosso. Sai, per un attimo mi stavo già gustando l'idea di fare l'amore con te con solo quello indosso..." le sue mani si allungarono subito verso il berretto, stringendolo forte. "Lo prendo!" avevo riso e l'avevo baciato con dolcezza rimettendoglielo sul capo. "Ottima scelta, soldato!"Anche Kim era sempre stata affascinata da quell'oggetto, tanto da chiedermi più volte di poterlo indossare, ma non gliel'avevo mai permesso. Quello era di Wade... senza contare che alla fine avevo davvero tenuto fede alla promessa fattagli in negozio. Era suo e non volevo che lei lo prendesse! La vidi sbuffare e quasi mi aspettavo pestasse i miei, ma un messaggio la distrasse. "
Io vado! Ci vediamo, stasera!" affermò lungo il tavolo a baciare una guancia del mio uomo. "
È bello che tu sia tornato, soldato!" sentenziò calandogli il cappello sulla testa, mandandomi poi un bacio volante ed un sorriso prima di uscire.